Dopo anni di contenzioso tra gli agenti di polizia penitenziaria pugliesi e il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), le strada erano ormai soltanto due: o l’Amministrazione si decideva finalmente a liquidare gli straordinari mai pagati agli agenti, o qualcun altro l’avrebbe costretta a farlo. Chi? I giudici amministrativi, ad esempio, che con un provvedimento per certi versi unico hanno costretto l’amministrazione penitenziaria a liquidare tutti gli arretrati. Il decreto ingiuntivo è stato chiesto al Tar e ottenuto dall’avv. Nicola Putignano , al quale il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) si è rivolto per ottenere giustizia.
Il primo passo è stato il ricorso dinanzi ai giudici del Tar per ottenere provvedimenti che obbligassero il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a liquidare le somme maturate dagli agenti nel corso del 2004 (indennità per le attività di traduzione e di piantonamento dei detenuti). Il Tar ha dato ragione agli agenti. Numerose le sentenze (sulla base di procedimenti individuali) emesse che condannano il Dap al pagamento degli arretrati. Ma di quei soldi, nemmeno l’ombra. L’avv. Putignano ha quindi fatto un passo successivo: ha chiesto agli stessi giudici amministrativi l’emissione di un decreto ingiuntivo subito esecutivo che obbligasse, senza più scuse, il Dap a liquidare gli agenti. E così è stato. L’amministrazione ha versato tutte le somme arretrate (1.869 euro a testa). Un debito, secondo il sindacato, che sfiorava ormai il milione di euro. Così il Sappe esulta, per la vittoria riportata sul Dipartimento. E contemporaneamente torna a sgranare il lungo elenco dei mali dell’universo carcerario, dal disagio dei detenuti a quello degli agenti di polizia penitenziaria. “Il Sindacato – commenta il segretario regionale Federico Pilagatti – non può non denunciare che mentre da una parte l’Amministrazione penitenziaria non onora i debiti con i suoi dipendenti, dall’altra continua a spendere e spandere risorse e mezzi senza alcun beneficio per gli istituti penitenziari pugliesi. Ci viene in mente – continua il sindacalista – il carcere di Bari ormai diventato un monumento allo spreco, con i tantissimi milioni di euro sperperati senza che si siano migliorare le condizioni di vita all’interno dell’istituto”. In più con l’entrata in funzione del nuovo centro clinico, sempre nel penitenziario di corso De Gasperi, si sarebbe “aggravata la carenza di approvigionamento idrico”. Per i rubinetti a secco, nell’esplosione della calda estate, non sono mancate, da parte delle centinaia di reclusi, vivacissime proteste. Le condizioni dei reclusi negli istituti pugliesi (da Taranto a Foggia da Lecce a Bari) sono come al solito drammatiche. Le condizioni di sovraffollamento sono oltre i livelli di guardia. Proprio il Sappe annuncia la realizzazione di un “libro bianco” che sarà consegnato al sottosegretario alla Giustizia, on. Vitali. c.f.
06/07/2005
Progetto di fase di lavorazione per contratto di collaborazione coordinata e continuativa
ai sensi dell’art 62 D.LGS 10/09/2003 N.276 – di Nicola Putignano Il committente ……….. intende avviare una sperimentazione in materia di controllo della qualità del